Quando una persona cara ci lascia, oltre al dolore e ai ricordi, può capitare di dover affrontare questioni legali legate alla sua eredità. Una delle domande più comuni che ci si pone in queste situazioni è: “Come si accetta l’eredità?”
Va premesso, al riguardo, che dopo la morte del defunto, il chiamato all’eredità non diventa erede automaticamente, ma solo dopo l’accettazione.
SOMMARIO
Quali sono le conseguenze dell’accettazione dell’eredità?
L’accettazione può avvenire puramente e semplicemente e, in tal caso, l’erede subentra in tutti i rapporti attivi che facevano capo al defunto, ma anche in quelli passivi (debiti), con la conseguenza che può trovarsi a rispondere dei debiti del defunto anche oltre il valore dell’attivo ereditario.
Tale conseguenza può essere mitigata quando l’accettazione avviene con beneficio di inventario, ossia si adotta un meccanismo che consente di tenere separato il patrimonio del defunto da quello dell’erede e di limitare la responsabilità di quest’ultimo per gli eventuali debiti superiori all’attivo.
L’accettazione pura e semplice può avvenire in tre modalità:
- Accettazione espressa: Si ha quando il chiamato all’eredità dichiara formalmente la propria volontà di accettare o assume la qualità di erede, in un atto pubblico o in una scrittura privata.
- Accettazione tacita
- Accettazione c.d. presunta o legale
Cos’è l’accettazione tacita dell’eredità?
L’accettazione tacita avviene quando una persona compie atti che presuppongono, in modo implicito, la sua volontà di accettare l’eredità e che non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede.
In altre parole, si parla di accettazione tacita quando il chiamato all’eredità compie azioni che dimostrano chiaramente l’intenzione di comportarsi come erede, anche se non ha reso una dichiarazione esplicita in tal senso.
Esempi di accettazione tacita
La legge non fornisce un elenco esaustivo degli atti che possono costituire accettazione tacita, ma la giurisprudenza ha individuato alcuni comportamenti che possono integrare un’ipotesi di accettazione dell’eredità.
Le ipotesi di accettazione tacita dell’eredità previste per legge includono:
- Vendita o donazione di beni ereditari: Se una persona vende o dona un bene che faceva parte dell’eredità, sta implicitamente dichiarando di essere l’erede, poiché in assenza di tale qualità non potrebbe porre in essere quell’atto.
- Rinuncia a diritti successori dietro corrispettivo o favore di alcuni dei chiamati: Se una persona rinuncia ai propri diritti successori a favore di alcuni dei chiamati o a titolo oneroso, sta implicitamente dichiarando di essere erede.
La giurisprudenza ha poi individuato altre ipotesi di accettazione tacita dell’eredità, come:
- Pagamento di debiti ereditari: Se il chiamato all’eredità inizia a pagare i debiti lasciati dal defunto con denaro prelevato dall’eredità, si ritiene abbia accettato l’eredità.
- Amministrazione dei beni ereditari: Gestire attivamente i beni dell’eredità, come affittarli o ristrutturarli, può essere interpretato come un’accettazione tacita, purché non si tratti di atti meramente conservativi.
- Conferimento della procura a vendere beni ereditari
- Riscossione dei canoni di locazione di un bene ereditario o di assegni relativi a crediti del defunto
- Voltura catastale: La voltura catastale di un bene ereditato potrebbe costituire un’accettazione tacita, poiché in questo caso, l’erede non compie un atto meramente fiscale, ma che ha anche effetti civili al fine dell’accertamento della proprietà immobiliare e dei relativi passaggi.
Posso fare la dichiarazione di successione senza essere considerato erede?
Sì. La Cassazione ha affermato a più riprese che ai fini dell’accettazione tacita dell’eredità sono irrilevanti gli atti a contenuto prevalentemente fiscale o dovuti, in quanto non sono idonei ad esprimere in modo certo l’intenzione del chiamato di assumere la qualità di erede.
Sono quindi in astratto inidonei a configurare ipotesi di accettazione tacita:
- La presentazione della dichiarazione di successione,
- Il pagamento delle relative imposte di successione,
- La richiesta di registrazione del testamento e della sua trascrizione (così espressamente Cass. civ. 4848/2019, la quale ricorda che è comunque indispensabile valutare il comportamento complessivo del chiamato all’eredità).
Cosa succede se accetto l’eredità tacitamente?
Accettare l’eredità, sia in modo esplicito che tacito, significa assumere non solo i beni, ma anche i debiti del defunto. Una volta accettata l’eredità, l’erede non può più rinunciarvi e diventa responsabile anche per eventuali passività, con il rischio di trovarsi a pagare i debiti anche con il proprio patrimonio personale.
Per questo motivo, è importante essere consapevoli delle conseguenze legali di ogni azione compiuta sui beni ereditari.
Conclusione
L’accettazione tacita dell’eredità è un concetto che può sembrare complesso, ma in realtà si tratta di riconoscere che alcune azioni parlano più delle parole.
Ogni comportamento che dimostra l’intenzione di agire come erede può, a tutti gli effetti, costituire un’accettazione dell’eredità, per cui, soprattutto nei casi in cui si teme che il defunto abbia accumulato in vita molti debiti, è indispensabile informarsi tempestivamente circa i propri diritti e doveri prima di compiere qualsiasi azione relativa all’eredità.
Se hai dubbi o necessiti di chiarimenti, non esitare a contattarmi per una consulenza.
Avv. Alberta Martini Barzolai ©