Proteggi Te Stessa e i Tuoi figli: come separarti da una persona violenta con il nuovo procedimento speciale

La Corsia Preferenziale della Riforma Cartabia per le Vittime di Violenza Domestica e di Genere

La Riforma Cartabia ha introdotto significative innovazioni nel panorama giuridico italiano, offrendo una corsia preferenziale per le vittime di violenza domestica e violenza di genere attraverso un nuovo procedimento speciale regolato dagli articoli 473-bis.40 e seguenti del Codice di Procedura Civile. Questo procedimento è stato progettato per garantire un’azione rapida ed efficace in risposta alle situazioni di abusi familiari, riducendo il rischio di vittimizzazione secondaria e affrontando con urgenza le dinamiche violente che possono emergere nei contesti familiari.

Definizioni Chiave: Abusi Familiari e Violenza Domestica

Per comprendere appieno l’impatto delle novità introdotte, è cruciale chiarire alcune definizioni giuridiche fondamentali:

  • Abusi Familiari: Ai sensi dell’art. 473-bis.69 del Codice di Procedura Civile, questa nozione include qualsiasi comportamento violento che causa gravi pregiudizi all’integrità fisica, morale o alla libertà del coniuge o convivente. Sono incluse condotte come minacce, intimidazioni, molestie e qualsiasi forma di coercizione o controllo esercitate a danno del coniuge o del convivente e che possono essere contrastate anche quando la convivenza è cessata.
  • Violenza Domestica: Definita dalla Convenzione di Istanbul, la violenza domestica comprende tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o tra partner, indipendentemente dal fatto che l’aggressore condivida o meno la residenza con la vittima.
  • Violenza di Genere: Sempre secondo la Convenzione di Istanbul, questo tipo di violenza è diretto contro una persona in base al suo genere e colpisce in modo sproporzionato le donne. Può manifestarsi in contesti familiari, lavorativi o sociali.
  • Vittimizzazione Secondaria: Questo termine si riferisce al danno ulteriore che una vittima può subire durante il processo giudiziario o attraverso interazioni inadeguate con le istituzioni. La vittimizzazione è definita secondaria perché non è causata direttamente dall’autore della violenza, ma da risposte istituzionali che aggravano il trauma subito dalla vittima, come atteggiamenti giudicanti, sottovalutazione della violenza, lungaggini processuali o incontri non necessari con il presunto autore della violenza.

Applicazione del Nuovo Procedimento Speciale

Nel contesto del rito unico in materia di famiglia, il nuovo procedimento speciale può essere attivato quando una delle parti allega l’esistenza di abusi familiari o violenza domestica o di genere. È sufficiente una allegazione, intesa come la mera affermazione della parte istante di essere vittima di comportamenti violenti in ambito familiare, senza che sia necessario presentare una denuncia-querela in sede penale. Inoltre, la tutela può essere attivata anche se le condotte violente emergono durante il processo.

Questo strumento è stato pensato per offrire un’ampia applicazione della legge e per intervenire rapidamente, anche in casi di violenza sommersa o non denunciata in altre sedi.

Caratteristiche e Procedure del Nuovo Rito

Il nuovo procedimento speciale introdotto dalla Riforma Cartabia presenta diverse caratteristiche chiave:

  • Accelerazione Processuale: il Giudice ha la facoltà di abbreviare i termini processuali fino alla metà, garantendo un’accelerazione dell’intervento giudiziario per offrire protezione immediata alla vittima. Viene svolto senza ritardo un accertamento sommario sulla veridicità delle condotte denunciate.
  • Coordinamento tra Autorità: il Giudice, già dalla fissazione dell’ udienza, deve coordinarsi con il Pubblico Ministero e le altre autorità competenti per verificare se sono pendenti altri procedimenti relativi alle violenze denunciate. Gli atti non coperti da segreto investigativo devono essere trasmessi al Giudice civile per un efficace raccordo tra autorità competenti.
  • Protezione della Vittima e dei Minori: Le vittime possono richiedere che le udienze si svolgano in videocollegamento o in orari differiti per evitare il contatto diretto con l’aggressore, riducendo così il rischio di vittimizzazione secondaria. In linea generale le parti sono esonerate dall’obbligo di partecipare personalmente all’udienza. Se la vittima è collocata in una struttura protetta, l’indirizzo viene secretato.
  • Si esclude la possibilità per il Giudice di procedere al tentativo di conciliazione o di invitare le parti ad accedere a un percorso di mediazione familiare, salvo il caso in cui nel corso del giudizio emerga che le condotte violente allegate da una delle parti in realtà non sussistono.
  • Poteri del Giudice: Il Giudice ha ampi poteri d’ufficio, potendo interrogare le parti, avvalersi di esperti, raccogliere informazioni sommarie e acquisire documentazione utile. Può sentire testimoni anche in mancanza di una richiesta esplicita delle parti.
  • Ascolto dei Minori: Il Giudice procede personalmente all’ascolto dei figli minori, avvalendosi eventualmente di esperti con specifica competenza in materia di violenza domestica e di genere. L’ascolto avviene senza ritardo e senza contatti tra il minore e il presunto autore delle violenze. Si evita, viceversa, di sottoporre il figlio a un ulteriore ascolto, se il minore è già stato sentito nell’ambito di altri procedimenti pendenti tra le parti.

Provvedimenti e Tutela delle Vittime

Nel corso del procedimento, il Tribunale può emettere ordini di protezione che prevedono, ad esempio, l’ordine di cessare le condotte violente, l’allontanamento dell’autore delle violenze dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento alla vittima e l’obbligo di versare un assegno di mantenimento.

In situazioni di urgenza, il Giudice può adottare provvedimenti indifferibili senza sentire l’altra parte, per evitare danni imminenti e irreparabili. Entro 15 giorni dall’adozione del provvedimento urgente, deve tenersi un’udienza per confermare, modificare o revocare tali provvedimenti, dopo aver instaurato il contraddittorio tra le parti.

Conclusione

Il nuovo procedimento speciale introdotto dalla Riforma Cartabia rappresenta un importante passo avanti nella protezione delle vittime di violenza domestica e violenza di genere. Questa riforma sottolinea l’importanza di una giustizia rapida ed efficace, che metta al centro la sicurezza e la dignità delle persone coinvolte.

Se sei vittima di violenza domestica, è essenziale che Tu sia consapevole del rischio a cui sei esposta e conosca bene i tuoi diritti e le tutele legali a Tua disposizione per proteggere te stessa e i Tuoi figli.

La Tua sicurezza è la priorità: se sospetti di essere vittima di violenza domestica, contattami immediatamente per una consulenza legale riservata e dedicata.

Avv. Alberta Martini Barzolai ©

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