SOMMARIO: 1. Che cos’è un ordine di protezione? – 2. Chi può richiedere un ordine di protezione? – 3. Come richiedere un ordine di protezione? – 4. Cosa comporta un ordine di protezione? – 5. Cosa fare se l’ordine di protezione viene violato? – 6. Risorse e supporto – 7. Conclusione.
La violenza domestica è una realtà purtroppo diffusa che può colpire chiunque, indipendentemente dall’età, dal sesso o dal background socio-economico.
In Italia, esistono strumenti legali specifici per proteggere le vittime e offrire loro la sicurezza di cui hanno bisogno.
Ti ricordo che in questo mio precedente articolo ho trattato del procedimento speciale introdotto nel 2023 dalla Riforma Cartabia per offrire una corsia preferenziale di tutele alla vittima di violenza: se vorrai approfondire, potrai farlo cliccando qui.
In questo articolo, invece, esamineremo cosa sono gli ordini di protezione, come ottenerli e cosa comportano, fornendo un supporto informativo e pratico per chi si trova in situazioni di pericolo.
1. Che cos’è un ordine di protezione?
Un ordine di protezione è un provvedimento emesso dal giudice che mira a tutelare le vittime di violenza domestica, limitando i comportamenti violenti dell’aggressore e imponendo restrizioni per garantire la sicurezza della vittima. In generale è un rimedio che si può applicare quando il coniuge o altro convivente ponga in essere delle condotte che causano grave pregiudizio all’integrità fisica o morale della vittima.
La richiesta di un ordine di protezione può comportare l’adozione di varie misure protettive per la vittima di violenza.
Il Giudice può infatti:
- ordinare all’aggressore di cessare le condotte violente
- disporre l’allontanamento dall’abitazione familiare
- disporre il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da essa frequentati (es. luogo di lavoro)
- ordinare l’intervento dei servizi sociali o di associazioni a tutela delle donne o dei figli vittime di violenza
- ordinare il pagamento di un assegno di mantenimento a favore del familiare che non disponga di risorse proprie per farvi fronte.
2. Chi può richiedere un ordine di protezione?
In Italia, possono richiedere un ordine di protezione:
- Coniugi o ex-coniugi
- Partner conviventi o ex-conviventi
- Persone legate da relazioni affettive
- Altri membri del nucleo familiare
La legge è stata pensata per offrire protezione non solo alle vittime di violenza fisica, ma anche a chi subisce violenza psicologica, economica o sessuale.
3. Come richiedere un ordine di protezione?
Per richiedere un ordine di protezione, è necessario seguire questi passaggi:
- Rivolgersi a un avvocato: è consigliabile affidarsi a un legale esperto in materia di violenza domestica e di genere che possa fornire supporto e assistenza durante tutto il processo.
- Presentare un’istanza: l’Avvocato presenterà un’istanza al Tribunale competente, dettagliando gli episodi di violenza subiti e le ragioni per cui è necessario un ordine di protezione, specificando quali delle misure sopra dette è richiesta nel caso di specie.
- Udienza davanti al giudice: il giudice esaminerà la richiesta e, sentite le parti, se riterrà che vi siano sufficienti motivi sulla base di una verifica sommaria dei fatti, emetterà l’ordine di protezione con decreto immediatamente esecutivo.
- Ordine di protezione immediato: nel caso di urgenza, il Giudice può emettere l’ordine di protezione anche immediatamente, senza sentire l’altra parte. In tal caso però, deve fissare un’udienza di comparizione delle parti entro 15 giorni dall’emissione dell’ordine di protezione. All’esito di tale udienza, sentite le parti, il Giudice potrà confermare, modificare, oppure revocare l’ordine di protezione.
4. Cosa comporta un ordine di protezione?
Un ordine di protezione può includere varie misure a tutela della vittima, tra cui:
- Ordine all’autore della violenza di cessare immediatamente le condotte pregiudizievoli;
- Allontanamento dall’abitazione familiare: l’autore della violenza può essere obbligato a lasciare immediatamente l’abitazione condivisa.
- Divieto di avvicinamento: L’aggressore non può avvicinarsi alla vittima, ai suoi familiari o ai luoghi da essa frequentati (come il luogo di lavoro o la scuola dei figli).
- Divieto di contatto: l’aggressore non può contattare la vittima tramite telefono, email o social media.
- Affidamento dei figli o visite protette: in alcuni casi, in genere previo incarico ai servizi sociali competenti di prendere in carico il nucleo, il Giudice può decidere di limitare o sospendere il diritto-dovere di visita dei figli dell’autore delle violenze.
5. Cosa fare se l’ordine di protezione viene violato?
La violazione di un ordine di protezione è un reato e deve essere immediatamente segnalato alle autorità competenti. Le conseguenze legali per l’autore delle condotte pregiudizievoli sono gravi e possono comportare anche un aggravamento delle misure protettive già adottate.
È importante documentare ogni violazione e mantenere un contatto costante con le forze dell’ordine e il proprio Avvocato.
6. Risorse e supporto
Oltre agli strumenti legali, esistono numerose risorse di supporto per le vittime di violenza domestica in Italia:
- 1522: numero verde nazionale antiviolenza e stalking, attivo 24 ore su 24.
- Centri antiviolenza: offrono supporto psicologico e assistenza pratica, anche aiutando la vittima di violenza a reperire nell’immediatezza una struttura protetta nella quale possono trovare accoglienza temporanea e protezione.
In provincia di Udine puoi ad esempio rivolgerTi ai seguenti centri antiviolenza:
- Zero Tolerance – Contro la Violenza sulle donne > Numero Verde 800.531135 – cell. 380.4699483
- Associazione Voce donna – Onlus (Tolmezzo) >Tel. 0433-949021 – cell. 349-1362784
7. Conclusione
Ottenere un ordine di protezione è un passo fondamentale per garantire la propria sicurezza e quella dei propri cari. Non esitare a cercare aiuto e a utilizzare tutte le risorse disponibili. Ricorda, non sei sola: ci sono professionisti pronti ad assisterti e supportarti in questo difficile percorso.
Contattami per una consulenza dedicata.
Avv. Alberta Martini Barzolai ©