Addebito della separazione per violenza domestica: nuove conferme dalla Cassazione (sentenza 10 dicembre 2024)

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 31765 del 10 dicembre 2024, ha ribadito un principio fondamentale in materia di addebito della separazione coniugale: le violenze fisiche, anche quando si concretano in un unico episodio, costituiscono una grave violazione dei doveri matrimoniali e possono determinare l’addebito della separazione al coniuge autore della violenza. Tale decisione si colloca nel solco di precedenti orientamenti giurisprudenziali, ma introduce precisazioni rilevanti in ordine all’accertamento del nesso causale e sul ruolo delle violenze nella crisi coniugale.

Le violenze domestiche come causa di addebito della separazione

Secondo la Suprema Corte, le violenze fisiche o psicologiche violano gravemente i doveri sanciti dagli articoli 143 e 151 del Codice Civile. Anche un singolo episodio di percosse, infatti, può:

  • giustificare la separazione personale per l’intollerabilità della convivenza, e
  • determinare l’addebito della separazione al coniuge violento, senza possibilità di comparare il comportamento tenuto dalla vittima.

La Corte ha inoltre specificato che il decorso del tempo tra la crisi coniugale e la proposizione della domanda giudiziale non può essere invocato per negare il diritto della vittima ad ottenere la pronuncia di addebito della separazione e, ancor meno, per sminuire la gravità delle condotte violente agite dal coniuge.

L’ordinanza cassa con rinvio una sentenza della Corte d’appello che aveva negato la sussistenza dell’addebito.

La sentenza impugnata nasceva da un caso in cui la Corte d’Appello di Venezia aveva riformato una decisione di primo grado, revocando l’addebito della separazione al coniuge violento. Secondo la Corte d’Appello, il lungo periodo trascorso (dieci anni) tra la separazione di fatto e il deposito del ricorso per separazione avrebbe reso non dimostrabile il nesso causale tra la violenza e l’intollerabilità della convivenza.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha considerato tale motivazione erronea sotto due profili:

  1. Non è ammissibile collegare l’estinzione dei diritti matrimoniali al decorso del tempo, trattandosi di diritti imprescrittibili.
  2. La prova del nesso causale deve essere riferita al periodo intercorrente tra la violazione dei doveri coniugali e l’accertata insorgenza della crisi e non al periodo di tempo intercorso tra la separazione di fatto e la decisione della moglie di agire in giudizio.

 

I precedenti giurisprudenziali
La pronuncia si inserisce nel solo di una giurisprudenza consolidata, ribadendo principi fondamentali già espressi da:

  • Cassazione, Ordinanza n. 7388/2017: Le violenze fisiche rappresentano una violazione così grave ai doveri nascenti dal matrimonio da esonerare il giudice dalla necessità di comparare i comportamenti dei coniugi.
  • Cassazione, Ordinanza n. 31351/2022: «Le violenze fisiche costituiscono violazioni talmente gravi ed inaccettabili dei doveri nascenti dal matrimonio da fondare, di per sé sole – quand’anche concretantisi in un unico episodio di percosse –, non solo la pronuncia di separazione personale, in quanto cause determinanti l’intollerabilità della convivenza, ma anche la dichiarazione della sua addebitabilità all’autore, e da esonerare il giudice del merito dal dovere di comparare con esse, ai fini dell’adozione delle relative pronunce, il comportamento del coniuge che sia vittima delle violenze, restando altresì irrilevante la posteriorità temporale delle violenze rispetto al manifestarsi della crisi coniugale».
  • Cassazione, Ordinanza n. 14310/2023: Anche nei casi di violenze psicologiche, il nesso causale assume un rilievo giuridico più labile, tenuto conto della gravità delle condotte stesse.

 

L’imprescrittibilità dei diritti matrimoniali
La Corte ha ribadito un altro principio fondamentale: i diritti matrimoniali sono imprescrittibili. Non può essere invocato il decorso del tempo come elemento per giustificare un’ipotetica acquiescenza alla violazione dei doveri coniugali.

Conclusione
Affrontare una separazione in cui emergono episodi di violenza può essere estremamente difficile, ma è importante sapere che la legge offre strumenti chiari per tutelare i diritti delle vittime.

Se senti la necessità di confrontarti o di avere un aiuto concreto, puoi contattarmi: sarò al tuo fianco per ascoltarti e aiutarti a far valere i tuoi diritti.

Avv. Alberta Martini Barzolai ©

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